mercoledì 29 aprile 2015
Intervista a Rita Fais
Una mia intervista all'artista Rita Fais
http://www.medasa.it/le-interviste-di-pia-rita-fais/
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martedì 14 aprile 2015
"E fuggo" poesia di Pia Deidda in ricordo degli ulivi del Salento
E FUGGO
in ricordo degli ulivi del Salento
E fuggo
da questo uomo infame
che d'olio ha unto il capo
per una fede tradita
che d'olio ha unto la portata
per una fame insaziabile
che d'olio ha unto il corpo
per una bellezza effimera.
©
Pia Deidda 2015
domenica 12 aprile 2015
Intervista ad Angelica Piras
Una mia intervista a:
http://www.medasa.it/le-interviste-di-pia-la-poetessa-angelica-piras/
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Venerdì Santo al Pronto Soccorso del Maria Vittoria di Torino
VIA CRUCIS AL PRONTO SOCCORSO
Passare il Venerdì e il Sabato Santo
al Pronto Soccorso di Medicina del Maria Vittoria di Torino per motivi di
salute è esperienza che ti avvicina al dolore dell'uomo, alla sua
sofferenza, alla sua piccolezza, più di una Via Crucis.
E' esperienza che ti richiama, come un
memento mori, alla nostra fragilità umana. In un pronto
soccorso vedi le malattie davanti a te sfilare come in un manuale
medico di pronta consultazione.
E quante se ne vedono passare in 24 ore
dove il diritto alla segretezza, e al senso del pudore, è negato da
un servizio sanitario arrivato al limite dell'umana decenza degenza!
Immaginate un camerone (sarebbero due
ma senza porta diventa unico), con tre tavolinetti postazione
computer medici-infermieri al centro senza schermo alcuno, che alla
notte si riempie di 50 lettini-barelle, maschi e femmine insieme, a
due dita di distanza, senza separazione (le tende bianche volanti non
sono funzionali a coprire lateralmente): cosa può vivere, vedere e
sentire un malato?
Esiste un ipotetico quinto mondo?
Chi entra al Pronto Soccorso del Maria
Vittoria ha il tempo di vederlo e di viverlo.
Encomiabile il lavoro estenuante di
medici e infermieri che nel loro turno non si fermano un attimo, a
qualsiasi ora del giorno e della notte. Anzi, alcuni medici si
fermano oltre il dovuto delle loro ore, ben oltre il cambio.
Inutile dire che per 50 pazienti il
loro numero è insufficiente.
Può reggere una sanità così?
giovedì 2 aprile 2015
Poesia di Pia Deidda "Distratta preghiera"
DISTRATTA PREGHIERA
La mia fede
assomiglia ad un
adolescente
rintanato nella sua
stanza buia
ammutolito
guarda il soffitto
isolandosi dal mondo
inesprimibile
dentro sé un
desiderio
vacilla
dà per scontata
dell'amore
genitoriale
l'accettazione
di una distratta
preghiera.
©
Pia Deidda 2015
“Donna che
prega” è di Carla Massimetti
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